


Ad oggi, a causa dello slittamento dell’età pensionabile, all’interno delle aziende si stanno creando circoli viziosi improduttivi che coinvolgono la popolazione senior.
“Troppo vecchi per lavorare, troppo giovani per la pensione”
Un patrimonio che rischia di essere perso con l’esclusione dal lavoro da parte dei senior con competenza ed esperienza, finendo anche per perdere il sapere di cui sono portatori.
Inoltre, i gap tra Boomers e Millenials possono impedire un chiaro ed efficace scambio di esperienze utili allo sviluppo di entrambe le generazioni coinvolte. Questi gap, se non governati, rischiano - a seguito delle differenti aspettative reciproche - di inibire una comunicazione efficace e di bloccare il processo di mutuo riconoscimento indispensabile per lo sviluppo di un terreno comune di apprendimento.
Per l’evoluzione e i continui cambiamenti del mondo del lavoro, l’azienda ha bisogno della freschezza tecnologica dei ventenni, ma anche dell’esperienza e conoscenza di chi lavora da anni.
Diventa così basilare, attuare in azienda, politiche mirate a favorire un proficuo scambio di competenze tra le generazioni di lavoratori attraverso una gestione sistematica e sinergica volta all’integrazione tra differenti professionalità, esperienze e competenze in modo da aumentare la produttività ed il benessere delle persone e dell’azienda.
Il Reciprocal Mentoring assume in questo modo un ruolo di facilitazione essenziale nella gestione della costruzione di questo nuovo frame di riferimento, dove la riduzione dei gap valoriali e di prospettiva tra le generazioni può liberare fondamentali risorse di creatività per affrontare le sfide con occhi nuovi.